Perché “Est. Notizie dalla Nuova Russia”
altra voce italiana a Mosca

Da diversi anni, mi sposto a Mosca per raccontare novità e storie curiose dalla Russia. Paese che mi ha sempre affascinato. Ogni volta, ad ogni ritorno, alcuni periodici pubblicano regolarmente le mie corrispondenze.
Quest’anno il salto. Aprire un’”agenzia di stampa”, sul posto, e in modo più organico e disinvolto, comunicare notizie dalla capitale post-comunista su argomenti diversi per i periodici italiani.
Nel 1989, quando caddero i Muri in Europa, terminò la Guerra Fredda tra l’America e la Russia, a Mosca c’erano 21 inviati italiani. Oggigiorno, i corrispondenti fissi nella capitale si contano sulle dita di una mano.
Occupandosi perlopiù di questioni governative, poco di costume e curiosità, come richiedono i loro giornali.
Certo è vero che spesso arriva un inviato per un servizio più approfondito e per qualche inchiesta, ma è davvero raro, trovo tutto questo stupefacente, in un momento in cui la Russia è ancora, perennemente, in forte trasformazione.

Era tanto che mi chiedevo ”ma è questa la comunicazione appropriata che dove giungere da questa “Nuova Russia” radicalmente cambiata, al nostro Paese? Russia che corre spericolatamente più veloce di qualsiasi altra nazione al mondo.

I fatti dimostrano che da queste parti il “povero” cittadino è passato traumaticamente e forzatamente dai nove metri quadri abitativi del periodo sovietico e bresneviano (appartamenti nei quali normalmente la gente viveva in condivisione), a sopportare oggi i 1000 metri quadri della megavilla del nuovo ricco sfrenato e oligarca, che vede su NTV, di Rublioskoje Shossè, il quartiere dorato dell’upper class moscovita difeso dai suoi “body guard” in tuta mimetica.
Nella Russia di nostri giorni si è passati dalle code davanti al negozio semivuoto, per procurarsi il sale o il pane, agli ipermercati di periferia moscoviti d’oggi, cinque volte più grandi e supeforniti di prodotti di quelli di Milano. E via così, possiamo continuare….. dai vestiti fatti a mano dalla sartina sovietica degli anni ‘50 per stare alla moda, agli atelier super- lussuosi in Kutuzovsky prospect, il vialone di fronte alla Casa Bianca, visitati regolarmente oggigiorno dai businessmann più esigenti che ci vanno con le loro signore. Ci arrivano con tanto di Caienne e autista, per spendere almeno 2000 euro per l’abito classico ed esclusivo, per essere alla moda e vestire naturalmente firmato e italiano.

Un panorama sconvolgente e inimmaginabile. Ancora per la maggior parte sconosciuto agli occhi degli italiani, rimasti al fatto che sono sufficienti ancora un paio di calze per conquistare la moscovita di turno.
Basta la confidenza agghiacciante di Raissa, la bella figlia ventenne della mia interprete, per rendersi conto che Mosca è “schizzata via”, cambiata radicalmente. “Sai, -mi ha detto la non più adolescente – sogno di trovare e sposare al più presto un vero boss….”. Un miraggio folle e incomprensibile per ogni europeo, cinese, sudamericano. Invece è un sospirato “leit motiv” ricorrente da queste parti, per le tante “Natashe” ingioiellate, vestite di tutto punto, che sgambettano nelle vie centrali, sfarzose e ricche da fare spavento anche ai tanti turisti americani benestanti. Giovani russe rimaste abbagliate da una ricchezza stratosferica che oggi nell’ex Unione Sovietica è raggiungibile per pochissimi in modo spesso veloce e incomprensibile.

Su questo periodo storico particolare, forse una “lettura” soddisfacente, una considerazione serena, me l’ha data una rampante, nuova stella della letteratura dell’emisfero Putin di oggi, Oxana Robsky, in una mia recente intervista“ Qui siamo davvero su Marte – dice la Robsky- ….e poi, cosa vuole…non abbiamo mia saputo cosa fosse la ricchezza……. Così oggi, tanti di noi passano all’estero, per il loro aspetto, per come si muovono, per ridicole macchiette, buffe marionette…..la verità e che, con gran fatica, stiamo solo imparando ad essere ricchi…”

Essere presenti in Russia, con un’agenzia di stampa, penso voglia dire fornire nuovi elementi di lettura di questa realtà bizzarra e sfavillante, continuando a seguire meticolosamente la “sballo” della transizione partita nell’89 che chissà dove potrà portare davvero i russi nei prossimi anni.
Raccontare le abitudini e la vita delle due ultime generazione di cittadini è estremamente importante perché, da qualche tempo, come altri europei, anche l’Italia ha iniziato un cammino e un confronto costruttivo con la Federazione Russa. Stato sempre più autorevole da quando poi, il presidente Wladinir Putin, è tutto proteso a rafforzare l’immagine del suo Paese, puntando alla rinascita del glorioso impero, chiamato un tempo Santa Madre Russia. Putin si sta offrendo orgogliosamente agli occhi del mondo come capo di Stato e di Governo intransigente contro il nuovo terrorismo dilagante nel mondo, mediatore nei confronti di realtà politiche e sociali mediorientali e asiatiche, ago della bilancia della politica energetica in Europa.

In questa Mosca in cui risiedono e prosperano centinaia di rappresentanze e aziende italiane, come la Merloni e la Marazzi, con alle dipendenze anche 3400 dipendenti sul territorio, o in questa Federazione Russa su cui trottano giornalmente miriadi di rappresentanti italiani per offrire tecnologie e materiali della nostra penisola,
“Est. Notizie dalla Nuova Russia” vuole essere uno strumento di servizio, con le proprie corrispondenze autentiche e rigorose, per poter informare adeguatamente i media italiani che ne vorranno approfittare.

EST/E.B.


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